Itinerario

Friuli Collinare - Itinerario

Partenza dell'Itinerario

La strada dei castelli e dei sapori inizia all’ombra della massiccia torre dell’orologio del castello di Colloredo di Monte Albano. Nelle sale di questo antico castello, affrescato dall’allievo di Raffaello, Giovanni da Udine, dimorò il poeta friulano Ermes di Colloredo.
Prima di lasciare Colloredo si può visitare inoltre il Castello di Caporiacco e la Torate, retaggio dell’antico castello di Mels e dalla cui sommità si può ammirare la splendida unione di acqua e flora dell’anfiteatro morenico.
 

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castello di Colloredo

Prima Tappa

Una deviazione di pochi chilometri ci porta in vista delle bianche torri dello splendido castello di Cassacco. Questo maniero è uno dei meglio conservati della regione, ed è rimasto sostanzialmente inalterato durante i secoli data la sua scarsa importanza strategica durante il medioevo. Forse i più fortunati saranno i primi a individuare i misteriosi 40 gradini che secondo la leggenda porterebbero a un passaggio segreto che collegherebbe questo castello e il vicino castello di Tricesimo, per oltre un secolo appartenuti alla stessa famiglia dei Montegnacco.

castello di Cassacco

Seconda Tappa

Proseguendo per Treppo Grande ci si trova a percorrere strade che si snodano tra dolci colline boscose e prati lussureggianti, puntellate di stagni e laghetti caratteristici della zona, chiamati “Pozzôns”. Questa vista panoramica può essere ammirata dall’antico castello-villa di Zegliacco, che domina il paesaggio fin dall’età medievale, e che si connette con un pittoresco borgo storico. Una volta soddisfatta la propria curiosità si può proseguire in direzione di Buja.

castello di Zegliacco

Terza Tappa

Giunti a Buja è possibile risalire la sua collina più alta, chiamata “Monte”. All’interno del borgo storico di San Lorenzo, è situata l'omonima pieve, una delle più antiche e insigni del Friuli. Al suo interno si conserva, unico in regione, un ciclo completo di affreschi dedicato alla Madonna. A est del colle sono visibili i resti del castello medievale.
Salendo verso nord si raggiunge Osoppo dove, in prossimità del Municipio, inizia la salita che porta in cima al colle su cui si trova la Fortezza, Monumento Nazionale dal 1923. Testimone di vari fatti d’arme accaduti nei secoli, il forte si caratterizza per la presenza di resti medievali, rinascimentali, nonché trincee, gallerie e camminamenti risalenti alla Prima Guerra Mondiale.

castello di Buja

Quarta Tappa

Da Osoppo, deviando dal rettilineo che porta a San Daniele del Friuli, ci si può addentrare nei freschi prati da cui sgorgano le limpide sorgive di Bârs, limpidi fiumi contornati da una natura lussureggiante, in cui è possibile anche praticare trekking e volo a vela.
A guardia di questo paesaggio spiccano le quattro poderose torri del castello del colle di Susans (Majano). Questa roccaforte si erge sulla sede di un antico castrum romano, successivamente adibito a fortilizio medioevale, i cui primi atti ufficiali di esistenza risalgono al 1031.
Nel 1511, come la maggior parte dei castelli della zona, fu teatro delle sanguinose lotte tra fazioni filo-imperiali e filo-veneziane, che sfociarono nella famosa rivolta contadina del “giovedì grasso”.

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castello di Susans

Quinta Tappa

Da Susans si prosegue in direzione Cimano percorrendo le curve di una tortuosa strada turistica che permetterà di raggiungere la sommità del Monte di Ragogna. Da questo punto panoramico si può godere di una vista unica sulla distesa dell’anfiteatro morenico e sul serpeggiare del fiume Tagliamento. Da qui numerose piste forestali si diramano in ogni direzione, una perfetta occasione per addentrarsi nei suggestivi boschi ed esplorarli.
All’altra estremità del monte, su un promontorio roccioso che sovrasta il Tagliamento, sorge il castello di Ragogna. Di questo forte parla Paolo Diacono già nel XII secolo nella Historia Langobardorum, menzionando le rocche longobarde coinvolte nella lotta tra Avari e Longobardi dell’anno 610. Attualmente il complesso castellano è stato recuperato ed è sede di vari eventi; si possono ammirare le cinte murarie, che in origine circondavano l’intera collina, alcune torri e la domus residenziale ora ricostruita.
E per chi non è amante della storia o dell’architettura, o vuole semplicemente raffrescarsi in una giornata torrida, può recarsi nella vicina località di Villuzza, dove si trova una delle spiagge più apprezzate e frequentate del fiume Tagliamento.

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castello di Ragogna

Sesta Tappa

Proseguendo in direzione di San Daniele del Friuli ci si può concedere una breve sosta sulle sponde del lago di Ragogna, ultimo bacino intermorenico della regione. Il lago è un luogo ideale per l'osservazione degli uccelli migratori e stanziali e per praticare la pesca, specialmente quella alla carpa.
Raggiunta San Daniele si è presentati dall’imbarazzo della scelta: gustare il famigerato prosciutto crudo di san Daniele in una delle numerose prosciutterie del luogo o visitare il suo centro storico, che custodisce bellezze medievali e rinascimentali. L’atmosfera è dominata dall’imponente facciata palladiana del Duomo, e si possono ammirare meraviglie architettoniche come la chiesetta di Sant’Antonio Abate decorata con affreschi del Pellegrino, la Biblioteca Guarneriana con i suoi antichi codici danteschi miniati, la pregevole Chiesa della Madonna della Fratta, il Portonàt del Palladio e la Casa del Trecento.

San Daniele del Friuli

Settima Tappa

Una volta saziata la propria fame di arte e prosciutto si è pronti per imboccare la strada panoramica che porta a Fagagna. Tuttavia, prima di raggiungere questa destinazione, due obelischi suggeriscono una deviazione a destra per raggiungere il castello d’Arcano Superiore: magnificamente conservato, e tuttora abitato, è circondato da un’aura fiabesca data la sua posizione isolata. Sorgeva in origine nei pressi della chiesetta di San Mauro, sulle rive del Corno. Per motivi difensivi e strategici venne successivamente ricostruito nel luogo dove tutt’oggi si trova. Il castello ancora oggi presenta il suo suggestivo aspetto medievale, con le cortine merlate alla guelfa, la caratteristica doppia torre e il possente mastio con, in sommità, un’elegante fila di bifore tardo romaniche.

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castello d’Arcano Superiore

Ottava Tappa

A Nord-Ovest del centro di Fagagna si incontra l’Oasi avifaunistica dei Quadris. In questo complesso mosaico di ambienti naturali, si possono osservare piante sommerse, piante galleggianti e brandelli di bosco idrofilo con salici, ontano nero e farnie. Qui è stata insediata una stazione sperimentale per la reintroduzione della cicogna bianca e ospita una colonia di ibis eremita. All’Oasi sono anche presenti (unici in Italia) alcuni esemplari di cavalli konik, diretti antenati dei tarpan, cavalli selvatici euroasiatici ormai estinti.
Poco distante e affacciata sull’antica Via del Sale (via romana che collegava Concordia Sagittaria e Venezia a Salisburgo) si trova La Casaforte La Brunelde. Quest’ultima sorge sui resti di una villa agricolo-militare romana, è storicamente legata ai conti d'Arcano. Costruita su tre piani, la dimora presenta alcune stanze importanti dal punto di vista storico e architettonico. La “Canipa”, situata al piano terra e la “Sala della Giustizia” al piano superiore, che si apre in tutta la sua maestosità dietro l’antica porta in legno e ferro battuto recuperata nel carcere di Cervignano del Friuli. Il nome di questo salone deriva dall’utilizzo che ne venne fatto nell’epoca passata: fu infatti il “tribunale”, all’interno del quale venivano celebrati i processi relativi ai crimini commessi nelle terre circostanti.
Altamente evocativo è lo studiolo, con parati di seta cremisi secenteschi e il pomposo "capocielo" che sovrasta lo scrittoio: troneggia un enorme albero genealogico della casata e vi è conservata la parte antica dell’archivio famigliare, con documenti originali dall’XI secolo.

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Casaforte La Brunelde

Nona Tappa

Raggiunto il centro di Fagagna si può salire alla sommità del colle passando davanti alla cinquecentesca Casa della Comunità eretta nel 1456, quando il gastaldo Giovanni di Fagagna presenta domanda per la costruzione di un nuovo Palazzo Pubblico, e alla medievale porta “ferrea”. I resti diroccati di mura medievali e una torre trasformata in campanile testimoniano l’antica presenza di un castello risalente al X secolo. Discesi dal colle in direzione di Udine, si può ammirare il castello di Villalta, uno tra più suggestivi della regione. Per alterne vicende il castello di Villalta, risalente ai secoli X-XI, fu più volte distrutto e poi ricostruito a causa degli aspri combattimenti sia per la posizione strategicamente importante, sia per la turbolenza dei suoi feudatari. Lugubri leggende aleggiarono sul castello, come quella dei tragici amanti Ginevra e Odorico, e per molti decenni i conti della Torre ne furono banditi. Ne rientrarono in possesso soltanto dopo la caduta della Serenissima nel 1797.

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castello di Villalta

Arrivo

Salendo verso Nord si giunge in vista di Moruzzo, il cui castello fu eretto in origine da consorti dipendenti dal gastaldo patriarcale di Fagagna, nel Duecento. Entrato in possesso dei veneziani e poi messo a ferro e fuoco dai Turchi nel 1477 è passato di mano nei secoli. E ancora oggi il complesso è adibito parte a laboratori e parte a residenza privata. Oltre all’antica dimora quattrocentesca sono ancora visibili la “casa del capitano” (dove c’erano le carceri e la cancelleria della giurisdizione), due barchesse seicentesche e l’oratorio di San Leonardo. Dalla sommità delle sue torri si può godere di una vista mozzafiato sulla pianura Friulana.
Nella vicina frazione di Brazzacco restano le rovine del trecentesco castello superiore e la torre, detta di Sant’Andrea, di quello inferiore. Qui trovano sede due musei privati, uno dedicato al famoso esploratore Pietro di Brazzà Savorgnan, l’altro dedicato all’illustratore e poeta Stepan Zavrel, visitabili su appuntamento.
 
Da qui si può raggiungere l’imbocco dell’autostrada o rivivere una nuova emozione a ritroso tra colline, castelli e sapori.

castello di Moruzzo
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