Le “aganis” (anguane), ninfe acquatiche tipiche della mitologia alpina, durante le notti di plenilunio, stendevano sui prati delle colline grandi lenzuola bianche per attirare i viandanti che, abbagliati dalla luminosità, finivano per trovare la morte nelle paludi.” Così narra un’antica leggenda popolare.
Oggi quelle colline esistono ancora, mentre le paludi e i prati sono stati trasformati, per gran parte, in campi coltivati. Ciò che rimane è la bellezza del paesaggio e la ricchezza della natura che lo avvolge, con il lago di Cornino, il lago di Ragogna, le torbiere e alcune paludi, oggi aree naturali protette, a ricordare il mito delle aganis.